Lento il veliero dell'occhio
su alti fondali
di fantasticheria
torpida la bocca
I'occhiello del bacio,
leggera l’elica dei seni all'abbordaggio dell'aria,
lunga la mano che si gingilla con la capigliatura…
Che sia sorpresa nuda come una fiamma
offerta all'implorazione degli occhi,
o sia veduta dall'onda d'un abito vestita,
nell'orbita della sua bellezza ella nitida avanza,
fedele all'armonia dei suoi passi,
crudele per chi la vuole,
benefica per quelli che per cercarla
la trovano.
(Traduzioni di Mauro Jannotti)
La
poesia “Idea” è costituita da un lungo elogio ad una donna.
L’autore si sofferma in particolar modo sulla descrizione fisica e sulla sua
bellezza, evidenziandone la sensualità. Lei viene immaginata sia vestita che
spogliata e viene sottolineato come chiunque la guardi rimanga affascinato, non
solo dal suo corpo ma anche dal suo portamento elegante e delicato. Per
riuscire a descriverla Ughetto utilizza numerose metafore, come per esempio
“leggera l’elica dei seni all’abbordaggio dell’aria”: in questo passo l’autore
sta immaginando i seni della donna nudi a contatto con l’aria. I riferimenti
all’ambito marittimo sono molto frequenti all’interno delle sue poesie,
utilizzati anche per descrivere tematiche diverse dall’amore, come la morte
nella poesia dedicata a Le Guez Ricord. Il componimento è decisamente
suggestivo, anche se complesso da interpretare in alcuni passaggi.
Sara Chiavacci, Arianna Rietti, Emilia Pieroni e Angelica Renieri
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