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domenica 4 marzo 2018

"Idea"


Lento il veliero dell'occhio

                                         su alti fondali
di fantasticheria
torpida la bocca
I'occhiello del bacio,
leggera l’elica dei seni all'abbordaggio dell'aria, 
lunga la mano che si gingilla con la capigliatura… 
Che sia sorpresa nuda come una fiamma
offerta all'implorazione degli occhi, 
o sia veduta dall'onda d'un abito vestita, 
nell'orbita della sua bellezza ella nitida avanza, 
fedele all'armonia dei suoi passi, 
crudele per chi la vuole, 
benefica per quelli che per cercarla 
la trovano.
(Traduzioni di Mauro Jannotti)


La poesia “Idea”  è costituita da un lungo elogio ad una donna. L’autore si sofferma in particolar modo sulla descrizione fisica e sulla sua bellezza, evidenziandone la sensualità. Lei viene immaginata sia vestita che spogliata e viene sottolineato come chiunque la guardi rimanga affascinato, non solo dal suo corpo ma anche dal suo portamento elegante e delicato. Per riuscire a descriverla Ughetto utilizza numerose metafore, come per esempio “leggera l’elica dei seni all’abbordaggio dell’aria”: in questo passo l’autore sta immaginando i seni della donna nudi a contatto con l’aria. I riferimenti all’ambito marittimo sono molto frequenti all’interno delle sue poesie, utilizzati anche per descrivere tematiche diverse dall’amore, come la morte nella poesia dedicata a Le Guez Ricord. Il componimento è decisamente suggestivo, anche se complesso da interpretare in alcuni passaggi.

Sara Chiavacci, Arianna Rietti, Emilia Pieroni e Angelica Renieri

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