La morte? Che sia il corpo
passato dalla cruna dell'ago
- più tenace travaglio
se gioventù lo tiene?
Offerto a combustioni estreme
di uno sciame di angeli predoni,
tra delizia e dolore
lottavi tu, in un nero franare
d'immagini dorate:
quel filmato a rilento
deposto nelle tue poesie
che mai si finisce di stivare
al nostro tempo.
Ogni giorno dal sonno la città sale,
sfalda la luce falesie d'ombra,
staglia i navigli a nuovo dai
moli.
Lentamente viviamo la nostra partenza,
A qual porto si giunge, per
vincere
quali visioni? I segni da te ricevuti,
indecifrati da te tramandati,
richiamano forse la lingua altezzosa del Regno?
Sul non conoscere sfrega la speranza all'ormeggio.
Il tema
della morte è stato affrontato in diverse opere letterarie, e interpretato in
molti modi diversi. Ad esempio, nella poesia
"dedicata a Christian Gabriel" essa è il tema principale e viene
considerata come la fine di tutto o come il passaggio ad un'altra forma di
vita. Quest'ultima possibile interpretazione viene espressa tramite una
metafora: la cruna di un ago che fa da spartiacque fra la vita e la morte.
Quanto più si è giovani, tanto più la cruna è stretta, poiché la morte
prematura è considerata innaturale. Al contrario, il passaggio si allarga con
il passare degli anni. Il poeta continua descrivendo la morte come
un'esperienza piacevole, preceduta da una sequenza di "immagini
dorate", immagini della propria vita passata. Infine il tema della
partenza riprende l'analogo petrarchesco e ariostesco della nave in porto, e
vuole simboleggiare la morte. La nave che si sfrega all'ormeggio simboleggia la
speranza che la morte sia solo un passaggio e non la fine di tutto, tuttavia
questa speranza si infrange sull'ignoranza, sul fatto che non sappiamo cosa ci
sia davvero dopo la morte. Quindi, il modo migliore di affrontarla è
accoglierla come una vecchia amica, andando lieti con lei, da pari a pari,
congedandosi da questa vita.
Jasmin El Zenary, Bianca Carmagnini, Niccolò Lupori e Tommaso Franchini
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