A Roseline
L'ondeggiare dei salici su questo volto delicato
cui fluttuano le mie carezze
come campi di spighe mature.
Ti fai stella, amorosamente.
Il vento è il sofista capace di perderti,
capace di cercare il nord e il sud
mentre luccica sui tuoi capelli.
Guàrdati dalle acque trasparenti, dalle acque vegetali,
spinte all'indietro sui dorsi oleosi delle cascate.
Un ponte ti conduce sulla mia isola nel luogo esatto
dove il sole di marzo perde i suoi semi felici,
in una sera di agrumi staccati.
Coraggio, passa.
Sul fiume non c'è nessun risucchio di marea,
nessun segnale.
Il risveglio dei fiorí è un atto senza pensiero.
La “Passeggiata” di André Ughetto è una poesia dedicata a Roseline, con la quale il poeta ha instaurato un rapporto di intimità, essendo sua moglie.
L’ambiente descritto è un paesaggio di campagna. Il poeta dice che l'ombra dei salici mossi dal vento ondeggia sul volto delicato della ragazza (o della donna, non ne conosciamo l'età) su cui si muovono come onde le sue carezze, così come ondeggiano i campi di spighe mature.
Nella seconda strofa Roseline viene paragonata alle stelle: come una stella infatti si comporta in amore. Il vento le può far perdere la testa con i suoi "ragionamenti" (viene infatti detto "sofista"), mentre le scompiglia e fa brillare i capelli. La ragazza è come se fosse la stella polare boreale e la stella polare australe: per questo indica rispettivamente il nord e il sud.
Nella terza e nella quarta strofa il poeta dice a Rosaline di stare attenta alle acque trasparenti e a quelle dove le erbe del fondo sembrano andare all'indietro sul bordo delle cascate. Un ponte la può portare alla sua isola, dove il sole primaverile feconda i semi, in una sera di fine inverno, quando gli agrumi non sono più sugli alberi.
Forse il poeta incita la ragazza a raggiungerlo nel luogo di incontro stabilito, facendo attenzione alle acque limpide e torbide spinte giù dalle cascate. La donna deve attraversare un ponte che conduce sull'isola del poeta, ma può passare, perché nel fiume non ci sono gorghi. L’isola rimanda forse al luogo di incontro dei due durante la “stagione degli amori”, che può indicare la primavera o il periodo di giovinezza.
Nell'ultima strofa viene descritto il risveglio dei fiori, spontaneo ed impulsivo, così come forse il risveglio della passione, un “atto senza pensieri”, come la primavera.
Daiana Stringi e Francesco Zucconi
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